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lunedì 12 dicembre 2011

L'AMBIENTE SONORO
Il paesaggio sonoro è composto da diversi elementi, come le toniche , i segnali (sound signals) e le impronte sonore (soundmarks).

Tonica: è un termine musicale riconducibile all’armonia tonale che indica sia la prima nota di una scala, sia una funzione armonica di stasi. Nella terminologia elaborata dal World Soundscape Project sta ad indicare un suono che potrebbe non essere sempre udito coscientemente, ma che "evidenzia il carattere delle persone che vivono in quel luogo" (Schafer). Le toniche sono create ad esempio dalla natura: il vento, l’acqua, le foreste, gli uccelli, gli insetti, gli animali. In molte aree urbane il traffico è diventato una tonica.

Segnali: sono suoni in primo piano, uditi coscientemente. Ad esempio: dispositivi d’allarme, campane, fischietti, corni, sirene, ecc.

Impronte sonore: è un suono caratteristico di un’area. "Una volta che un’impronta sonora è stata identificata, meriterebbe di essere protetta, perché le impronte sonore rendono unica la vita acustica di una comunità" (Schafer).

I paesaggi sonori sono spesso utilizzati in performance musicali.
Il paesaggio sonoro (soundscape) è l’insieme di rumori, suoni, vocalizzazioni, canti e richiami che possiamo cogliere in un certo ambiente. La qualità di questo paesaggio sonoro è assai importante. Sappiamo che ogni organismo animale, uomo compreso mostra esplicite preferenze per il soundscape e quindi la qualità di un territorio passa anche attraverso la qualità del suo soundscape che diventa importante quanto il paesaggio visivo e una sua bassa qualità può portare all’allontanamento di molte specie sensibili. I rumori del traffico stradale sono per esempio una delle cause principali del declino delle comunità di uccelli. Infine il soundscape diventa un vero e proprio footprint necessario agli organismi animali per esplicitare molte delle loro funzioni per le quali è richiesto un riconoscimento anche di tipo acustico.
Analizzando il soundscape di un luogo scopriamo che esistono suoni che lo caratterizzano e lo rendono unico, così come ogni essere vivente ha la sua voce, ed è caratterizzato da un’individualità sonora così anche un ambiente, può essere individuato mediante la sua unicità sonora che è data dalla forma, dai materiali, da mutevoli fenomeni atmosferici e dalla combinazione di fattori che ne determinano un organismo unitario. Poter ascoltare tale respiro ci pone nella condizione di percepire in modo profondo la realtà in cui siamo immersi.

M. Schafer ci ricorda che “Il paesaggio sonoro del mondo sta cambiando. L’universo acustico in cui vive l’uomo moderno è radicalmente diverso da ogni altro che lo ha preceduto. I suoni e i rumori sono nuovi, di qualità e intensità diversa dai suoni e dai rumori presenti nel passato. Sono stati più volte sottolineati i pericoli legati alla diffusione indiscriminata ed imperialistica di un numero sempre maggiore di suoni - e sempre più potenti - in ogni angolo della nostra vita. L’inquinamento acustico rappresenta oggi un problema mondiale e il paesaggio sonoro sembra aver ormai raggiunto il massimo della volgarità. Secondo molti autorevoli esperti, se questo problema non verrà rapidamente preso in considerazione, il punto di arrivo sarà una sordità universale”.
Diventa allora di fondamentale importanza recuperare e valorizzare quello che è la memoria di antichi suoni non ancora inquinati dal cosiddetto progresso tecnico.

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